Doppia Identità

- Data: Febbraio 2022.
- Tipologia: Concorso di Rigenerazione Urbana per la città di Borgaro.
- Dimensione: 2.500 m².
- Localizzazione: Borgaro, Italia.
La proposta progettuale si pone l’obiettivo di riqualificare una zona di Borgaro ormai abbandonata con lo scopo di creare un centro riconoscibile tramite una piazza ben definita che serva da catalizzatore.
Borgaro Torinese è inserita nel contesto quasi come un cerchio perfetto di cui la Dora ne costeggia un lato scorrendo verso Sud.
Questo Cerchio di due chilometri di diametro si dimostra perfetto per promuovere una viabilità leggera.
In questo scenario si utilizzerebbe piazza Vittorio come scintilla per poter innescare una serie di riflessioni a catena che potrebbero portare a una successiva pedonalizzazione più diffusa.
Si ritiene pertanto giusto creare una zona a traffico limitato in corrispondenza dell’area del centro (delimitata a ovest da Via Torino a sud da Via Generale Perotti A est da Via Giacomo Matteotti e a nord con la Piazza Vittorio). Gli edifici presenti in quest’area come la Chiesa Parrocchiale dell’Assunzione di Maria Vergine comprensivo della scuola materna e la strada ciottolata si distinguono per un pregio storico e architettonico, e devono essere preservati e valorizzati. Un luogo dove solo i residenti possano accedere, liberando cosi dal traffico e restituendo al pedone questa zona.
Per quanto riguarda il contesto: Invertendo solo il senso di marcia di via Giacomo Matteotti e rendendo un tratto di via Santa Chiara a doppio senso (come in fig.2) si riuscirebbe a rendere privo di traffico esterno l’isolato (come in fig. 1).
Via Costituente invece andrebbe resa a senso unico per limitare il traffico attualmente presente in una strada di piccole dimensioni ma lasciando la possibilità di accedere sia al municipio sia alle case di pertinenza sia da sud che da nord.
Per quanto riguarda invece piazza Vittorio: La “via Settimo” viene chiusa consentendo all’isolato del comune di riappropriarsi della porzione di spazio al suo fronte. La viabilità da est ad ovest viene comunque garantita dalla via Pietro Micca realizzata come una strada di servizio a bassa percorrenza veicolare.
I parcheggi attualmente su Via Pietro Micca vengono eliminati, in modo da poter far riaffiorare la Gora dei Mulini e realizzare sponde verdi e naturali. Vengono quindi traslati in egual numero e dimensione su via Torino ( Lato ovest della piazza) in modo da non creare scompensi ma riuscendo a mantenere così meglio un disegno unitario e coerente della piazza.
L’incrocio tra via Torino, via Caselle e Viale Martiri della Libertà, aumentando del volume di traffico dato dalla chiusura di piazza Vittorio Veneto vede l’inserimento di una rotatoria in modo da indirizzare fluidamente il traffico nelle tre direzioni.


Partendo dalla conformazione della città di Borgaro e della Dora all’interno del contesto si è voluto traslare questo linguaggio da
una scala territoriale a una scala cittadina, riportando nello specifico il tema del:
Naturale- Artificiale
Questo binomio vuole partire dalle origini primordiali dell’uomo legate alla natura, fino alla realizzazione dei propri artifici.
La piazza viene cosi divisa in due, e unita da un legante forte: uno spazio circolare, a cavallo tra l’artificiale e il naturale.
La parte che prima comprendeva la cascina, viene lasciata completamente a verde permeabile, per lasciare il segno di come la natura si sia riappropriata di quel luogo dopo anni di abbandono.
Le aiuole e gli spazi verdi vengono suddivisi in diverse categorie e attrezzate di conseguenza:
-Verde puntale alberato che rompe la divisione rigida e crea un riparo dal sole anche nella parte più artificiale. 108 m2.
-Verde dedicato alle aiuole, dove diverse tipologie di verde e arbusti colorano e movimentano il paesaggio. 650 m2.
-Due aree attrezzate per il gioco dei più piccoli. 215 m2.
Tutte circoscritte e connesse da percorsi pedonali naturali.
Per quanto riguarda invece la scelta degli Alberi ad alto fusto si è optato per l’inserimento di Tigli, sia nel perimetro dello spazio polifunzionale sia sulla barriera verde di via Torino. In modo da creare continuità con il Viale Martiri della Libertà.
Per creare colore e rallegrare le giornate primaverili vengono invece inserite come alberature puntali a piccolo / medio fusto dei Prunus avium e Cercis Siliquastrum.
L’utente si trova cosi immerso nella natura come alla ricerca di un momento di pace dal caos cittadino.


Il cerchio di giunzione tra i due elementi è composto architettonicamente con caratteri sia naturali che artificiali. La pavimentazione a quadrati che ricorda le vie lastricate in ciottolato, è composto invece da quadrati di legno inseriti nel terreno per rendere anche questa porzione permeabile, ma con una connotazione storica.
Questo spazio viene creato evitando vincoli progettuali per poter essere sfruttato secondo le esigenze della giornata. Nella quotidianità,
come spazio per la ricreazione dei bambini, liberi di giocare in un ambiente circoscritto, con i genitori che possono tranquillamente controllare i propri figli seduti sulle panchine poste lungo la circonferenza.
Nelle occasioni speciali e in concomitanza con gli eventi cittadini può trasformarmi facilmente in spazio espositivo, ponendo al
centro le opere e creando una nuova situazione per osservare le opere. Uno spazio libero dai vincoli museali e capace di poter esporre al meglio l’arte nelle sue plurime forme. Può essere inoltre facilmente trasformato in un luogo per eventi e concerti, infatti la conformazione permette al meglio l’inserimento di un palco circolare o addirittura nel caso si abbia bisogno di una capienza
maggiore permetterebbe l’inserimento di un palco frontale, creando cosi uno sfondo naturale che cambia a seconda delle stagioni e tutta la piazza vine trasformata in platea.
L’illuminazione circolare sorretta da sei pali permette a queste funzioni di essere liberamente svolte senza problemi di impedimenti di alcun genere al suo interno.
Quasi come un anello leggero caratterizza questo spazio, ne definisce una piazza interna, e crea cosi un luogo che vuole essere scoperto.
La piazza Vittorio viene cosi ideata in modo da non rivelare tutte le sue potenzialità, come capita spesso nelle maggiori piazze del mondo ma vuole invece stimolare l’utente a una continua scoperta. Si alternano cosi situazioni e scenari diversi, in modo da garantire un uso costante durante l’arco della giornata e alternando non solo gli utenti ma anche le aree di utilizzo. Vengono cosi create tre piazze capaci di soddisfare tutte le esigenze della città.